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Galli immobiliare, un’alleanza al femminile

Un team affiatato, di sole donne, fondato sull’idea che si possa trovare un giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. È quello nato a Galli Immobiliare, agenzia da tempo attiva nel territorio ticinese e grigionese, in particolare nel Sopraceneri e in Mesolcina.

 

Dalla vendita alla locazione, passando per l’amministrazione, negli uffici della sede di Grono e in quelli della succursale di Rivera sono nove le donne impegnate nell’attività dell’agenzia. A guidarle è la direttrice Fabiana Galli. L’abbiamo intervistata.

Una casualità o una scelta quella di avere un’agenzia composta da sole donne?

“Una decina di anni fa ho iniziato il mio lavoro nell’agenzia, della quale sono co-proprietaria, e ho capito che per una donna è preferibile avere un lavoro che le consenta una certa flessibilità. In questo modo può ottenere i propri riconoscimenti professionali, ma anche portare avanti una vita privata soddisfacente, a partire dalla famiglia. Perciò, partendo dalla mia esperienza, ho valutato di dare la possibilità anche ad altre donne di poter lavorare in un’agenzia al femminile, che vuol dire anche prestare attenzione all’organizzazione del lavoro in base alle esigenze di chi, come me, ha, per esempio, due figli. E anche la maggior parte delle nostre collaboratrici sono mamme”.

 

In questo modo la donna, nonostante resti la figura che continua a essere riferimento del prender cura nella sfera privata, riesce a lavorare senza carichi di stress eccessivi?

“Sì, l’obiettivo è proprio questo. Creare un luogo di lavoro in grado di comprendere le esigenze femminili per quanto riguarda la gestione della giornata. Questo consente di migliorare nettamente la qualità della vita”. 

 

Quali sono i ruoli nell’agenzia?

“Abbiamo una posizione per la contabilità e per le risorse umane. Una collaboratrice si occupa in prevalenza delle questioni tecniche mentre le altre donne del team sono tutte assistenti immobiliari e si occupano dei rapporti con i clienti, dalla locazione alla vendita”. Infine abbiamo un’apprendista di commercio al secondo anno.

 

Nel settore immobiliare è meglio avere assistenti immobiliari donne?

“Come in tutte le cose contano le competenze e la predisposizione caratteriale, il genere non è determinante. In generale, posso però dire che dal punto di vista relazionale le donne generalmente riescono a entrare maggiormente in empatia con il cliente. Soprattutto quando si parla di parlare di case non si perdono in tecnicismi, ma riescono a dare consigli utili rispetto alle esigenze quotidiane dell’abitare. Hanno una sensibilità e una visione dei problemi generalmente più pratica e nello stesso tempo più emozionale, e questo i clienti lo apprezzano”.

 

Principalmente qual è la tipologia di immobili che trattate?

“Prevalentemente ci occupiamo di nostre promozioni immobiliari , dall’acquisizione del terreno alla realizzazione, ma operiamo anche con proprietà di terzi. Appartamenti e uffici commerciali sono le tipologie prevalenti. Come ad esempio nel quartiere Parco Lunghi realizzato a Rivera e quello in via di realizzazione a Grono: il Nuovo Quartiere Birreria”.

 

Come sono i rapporti con gli inquilini?

“Come sempre variano da persona a persona, con alcuni c’è un rapporto molto cordiale, con altri più neutro. In generale la richiesta principale è quella di intervenire prontamente nelle manutenzioni, di risolvere rapidamente eventuali guasti o sostituzioni. Oltre a questo ho notato che chi vive in un quartiere costruito come una sorta di parco residenziale, penso a Rivera e a come diventerà il Quartiere Birreria di Grono, tende a restare più a lungo in locazione nello stesso luogo rispetto a chi vive in palazzine anonime, dove c’è più ricambio. La creazione di legami con il vicinato e con gli altri abitanti del quartiere, il senso di appartenenza a una comunità, è senz’altro un fattore importante nel determinare le scelte. In ogni caso, nel 2020, a causa dell’epidemia di Covid-19 non c’è stata molta mobilità. In molti hanno preferito rinviare traslochi o spostamenti”.

 

Un’ultima domanda, ci sarà mai qualche collega maschio nella vostra agenzia?

“Sì, penso potrebbe esserci senza problemi, anzi. Di fatto però siamo cresciute con la filosofia che illustravo prima, quella di una dimensione lavorativa al femminile. E alla fine questa caratterizzazione credo sia anche un bel biglietto da visita, in grado di comunicare una capacità imprenditoriale e relazionale al femminile”.

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